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Questa mattina, nella sala Clementina in Vaticano, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il capo della Polizia Vittorio Pisani assieme ai dirigenti ed il personale in servizio presso l’Ispettorato di Pubblica sicurezza “Vaticano”.

“Le auto azzurre diventano spesso punto di riferimento anche per tanti altri bisogni meno istituzionali, ma non meno importanti a livello umano, di cui pure vi fate carico: dalla richiesta di informazioni, ai piccoli imprevisti, o a chi si rivolge a voi per manifestare un disagio, o perché, sentendosi emarginato, cerca un po’ di comprensione ed empatia. Sì, perché la gente sa che dove c’è la divisa, ci si può fidare. E questo è molto importante”. Con queste parole, Sua Santità ha rivolto il suo personale ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia di Stato, che quotidianamente garantiscono la sicurezza dei cittadini e si prendono cura delle persone più fragili.

Il Pontefice ha inoltre ringraziato i poliziotti dell’Ispettorato Vaticano “per il lavoro fedele e paziente con cui garantite, a tutti coloro che vengono in Vaticano, dall’Italia e dall’estero, la possibilità di vivere momenti di fede e di preghiera, come pellegrini, o semplicemente di svago, come turisti, in un clima sereno di ordine e di sicurezza”.

Al termine dell’udienza il Capo della Polizia ha consegnato a Papa Francesco un libro che ricorda la storia del commissario Giovanni Palatucci, poliziotto Giusto tra le Nazioni, deportato e ucciso nel campo di concentramento di Dachau il 10 febbraio 1945. Dal 2004, la Chiesa lo ha proclamato “Servo di Dio”, titolo attribuito alle persone per le quali è stato avviato il processo di beatificazione.

(fonte www.poliziadistato.it)

Per ricordare in maniera tangibile i Poliziotti che hanno avuto un ruolo significativo per la salvezza degli ebrei e, più in generale, si sono prodigati nella lotta di Liberazione, la Polizia di Stato, sostenuta dalla Unione Comunita Ebraica Italiana, ha aderito alla iniziativa Stolpersteine  “pietre d’inciampo” ideata più di 30 anni fa dal maestro Gunter Demnig. Con la sua geniale e suggestiva creazione, l’artista tedesco vuole originare nell’osservatore un “inciampo emotivo e mentale” per mantenere viva la memoria delle vittime dell’ideologia nazifascista, nel luogo simbolo della vita quotidiana: la casa, il posto di lavoro o l’ufficio dove prestava servizio. Nel contempo, l’inciampo invita il passante a riflettere su quanto lì accaduto in quella data, per non dimenticare.

L’iniziativa si inserisce nel progetto “Senza memoria non c’è futuro con la quale la Polizia di Stato si è impegnata a recuperare la memoria di tutti quei poliziotti che, in un momento storico di estrema difficoltà, facendo la scelta giusta, si opposero al nazifascismo e soccorsero gli ebrei per l’onore dell’Italia e la difesa dei valori di civiltà che ne costituiscono il retaggio storico e l’autentica vocazione. Un percorso, questo, intrapreso dalla Polizia di Stato nella consapevolezza che “il ricordo” di chi si è speso, anche a rischio della vita, per i propri simili sia il valore più grande cui ispirarsi per tutelare le libertà e i diritti di tutti ed evitare che si ripetano gli orrori del passato.

A questi eroi si è voluto tributare il giusto merito e riconoscimento, facendo emergere dall’oblio le loro nobili gesta affinché la loro memoria sia valorizzata e possa essere di esempio per i giovani colleghi e per la società civile.

Tra loro ci sono quattro poliziotti riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” dallo Yad Vashem: Giovanni Palatucci, Angelo de Fiore, Mario Canessa, Mario de Nardis. Tanti altri, purtroppo in buona parte ancora sconosciuti, hanno operato, con altrettanta umanità e spirito di solidarietà, in silenzio e senza vanto, per salvare vite, sottraendole alle atrocità della Shoah, perché sentivano che questo era il dovere sommo di ogni uomo prima ancora di essere poliziotti.

Per dare evidenza al legame di appartenenza dei caduti con la Polizia, le pietre sono collocate dinanzi alle sedi delle Questure.

Ad oggi sono state posate pietre d’inciampo presso:

2022

2023

  • Questura di Pavia

2024

  • Questura di Rieti
  • Questura di La Spezia
  • Questura di Roma

(fonte www.poliziadistato.it)