Il raid criminale scoperto dal professore Antonio Borriello: «Schiaffo alla memoria e alla storia» di Alberto Dortucci

TORRE DEL GRECO. Sfregio alla memoria del questore-eroe: vandalizzato il monumento di Giovanni Palatucci all’interno del parcheggio del complesso La Salle e rubato il prezioso bassorilievo in bronzo realizzato dallo scultore Vincenzo Borriello.

L’ultimo assalto criminale all’ombra del Vesuvio è andato in scena nel popoloso quartiere Sant’Antonio, già teatro di diversi raid teppistici – l’ultimo in ordine di tempo ha distrutto una panchina in marmo alla rotonda della chiesa – fino a oggi «ignorati» dalle forze dell’ordine del territorio.

Stavolta, a finire al «centro delle attenzioni» di una banda di ladri è stata la stele dedicata al questore di Fiume – all’epoca del primo mandato da sindaco di Ciro Borriello – e lentamente abbandonata al degrado e all’incuria.

Approfittando dell’assoluta mancanza di vigilanza in zona, i malviventi sono riusciti a sradicare il bassorilievo in bronzo dalla stele – distrutte le staffe in acciaio con cui era stato ancorato al monumento – e a scappare via con il prezioso «bottino».

Il furto è stato scoperto nel pomeriggio di venerdì dal professore Antonio Borriello, inizialmente attirato  dai cumuli di spazzatura sversati davanti all’omaggio al questore-eroe. Poi l’amara scoperta. «Non saprei dire se la pregiata opera è stata trafugata oppure altro – il racconto dello stesso Antonio Borriello – In ogni caso, il monumento è letteralmente offuscato da arbusti, erbacce e sporcizia nonché assediato dalla perenne sosta selvaggia delle auto. Una condizione insopportabile, una grave offesa alla memoria di uno straordinario poliziotto, fulgido esempio di altruismo e un autentico servitore dello Stato».

Una storia calpestata prima dalle istituzioni e ora dai teppisti-ladri. «L’esempio di Giovanni Palatucci, pronto a sacrificare la propria vita per salvare migliaia di perseguitati ebrei durante la seconda guerra mondiale, doveva essere tramandata alle future generazioni e non solo – conclude Antonio Borriello -. Invece, tale nobile testimonianza è stata nuovamente offesa. Nel parco a lui dedicato, oltre all’evidente abbandono e incuria, oggi non c’è più l’effigie di Giovanni Palatucci. Auspico che le competenti autorità a vario titolo possano intervenire con tempestività e ridare lustro e decoro alla memoria del questore-eroe».

fonte (www.metropolisweb.it)